A Sanremo 2022 Michele Bravi non ha incantato solo con la sua canzone, Inverno dei fiori, accompagnata nelle due esibizioni con look ovviamente floreali. Hanno fatto riflettere anche alcune parole che il cantante ha deciso di proclamare in diretta tv dal palco dell’Ariston nella terza serata del Festival della canzone italiana. Michele Bravi a Drusilla Foer dice una cosa che ha lasciato tutti senza parole.
I fan di Michele Bravi nella terza serata del Festival di Sanremo 2022 hanno potuto apprezzare molto il loro idolo. Così come hanno potuto fare tutti i presenti al teatro dell’Ariston e i telespettatori a casa. E non solo per un bellissimo brano proposto e per un’interpretazione intensa, ma anche per aver detto una cosa a Drusilla Foer, co conduttrice in questa serata, accanto ad Amadeus, che ha lasciato tutti di stucco. Anche perché il cantante non parla mai a sproposito.
Quando è arrivato sul palco, Amadeus e Drusilla Foer lo hanno accolto. E lui si vedeva che non stava più nella pelle, non solo perché doveva esibirsi di nuovo sul palco più prestigioso in Italia per un musicista. Era felice che ci fosse lì anche l’artista che ha affascinato tutti nella terza serata. Non ha potuto trattenere l’emozione Michele Bravi e così rivolto a Drusilla Foer ha detto:
Sono felicissimo che sei qua, la tua presenza racconta proprio la meritocrazia.
Poche e semplici parole, com’è nello stile di Michele Bravi. Una frase detta dopo l’esibizione che ha commosso molto Drusilla Foer, che lo ha accarezzato capendo il vero significato delle sue parole, anche perché dette in mondovisione, con un complimento che non è assolutamente scontato. Amadeus, da bravo conduttore sensibile qual è, non è intervenuto e ha lasciato che questo momento di breve durata, ma decisamente intenso, fosse catturato dalle telecamere, rimanendo in silenzio e non aggiungendo nient’altro al breve scambio di parole e di sguardi tra Drusilla e Michele.
Cosa ha voluto dire Michele Bravi a Drusilla Foer
Con quelle poche parole dette sul palco dell’Ariston, c’è tutta l’ammirazione di Michele Bravi non solo per il personaggio en travesti interpretato da Gianluca Gori, attore nato a Firenze nel 1967. Ma anche e soprattutto per quello che rappresenta, un simbolo di libertà, di unicità, per riprendere il concetto espresso da Drusilla Foer nel suo monologo in tarda serata, di meritocrazia.
Michele Bravi non ha mai amato le etichette, le categorie, il voler sempre classificare tutto e tutti. Scadendo poi in pregiudizi duri a morire, in pensieri e idee che non hanno più niente a che fare con la nostra società, perché desueti e discriminatori. Lei è lì per meriti suoi, perché è brava, perché ce l’ha fatta.
Complimenti rivolti a Drusilla Foer, ma indirettamente anche ad Amadeus, che l’ha fortemente voluta sul palco dell’Ariston, nonostante le polemiche che si sono scatenate sui media e sui social. Lui che a Vanity Fair aveva detto queste cose, non poteva che essere felice della presenza di Drusilla a Sanremo:
Non vorrei usare etichette, appartengono alle vecchie generazioni e discendono da un modo di ragionare che considero superato e anche un po’ discriminatorio. Preferisco parlare di relazioni fluide. I miei fan, quando gli ho detto che il nuovo disco avrebbe parlato di una storia d’amore, non mi hanno chiesto se si trattava di un uomo o di una donna, e il linguaggio amoroso oggi sul web usa frasi come “sei la mia persona”. Non ho bisogno di fare coming out perché nessun giovane si stupisce che mi sia innamorato di un ragazzo, e penso che nessuno dei miei coetanei si tirerebbe indietro se gli capitasse di provare un’emozione per una persona dello stesso sesso.
Grazie Michele Bravi, per aver espresso con poche, semplici e chiare parole quello che in molti pensavano.