Al giorno d’oggi si parla sempre più spesso della cosiddetta sindrome del burnout legata alla maternità e al lavoro quotidiano che svolgono le mamme. Bisogna sfatare il mito della figura materna imbattibile e instancabile perché dietro vi è una donna con le sue fragilità e le sue debolezze come qualsiasi essere umano. Vediamo di cosa si tratta.
Cosa è la sindrome del burnout
Viene definito burnout quel fortissimo stress legato a una determinata attività, lavorativa o meno, che porta un soggetto fino all’esaurimento nervoso. Il corpo manda i segnali della profonda stanchezza che prova e manifesta dei determinati sintomi psicologici come l’apatia, l’irrequietezza o il nervosismo che possono sfociare in precise problematiche fisiche.
I sintomi più comuni a livello fisico, associati a un disagio psicologico, sono:
- Intensi mal di testa.
- Dolori articolari.
- Disordini gastrointestinali.
- Insonnia.
- Fatica.
Se ti riconosci in questo stato bisogna chiedere aiuto
Le mamme non sono supereroine ma comunemente la figura materna viene associata ad una persona imbattibile e instancabile, che se si trova a vivere un particolare disagio deve risolvere i problemi da sola.
Niente di più sbagliato. Se vi ritrovate a vivere una condizione simile l’unica soluzione per uscirne è quella di chiedere aiuto. Pensate a voi stesse prima di tutto e solo dopo anche i figli staranno bene. Solo una mamma serena può avere dei figli sereni.
Affidate i bambini al papà, alla babysitter, chiamate i nonni, portateli al nido ed uscite, dedicate qualche ora del vostro tempo esclusivamente a voi.
Solo in questo modo le mamme possono riacquistare la propria salute mentale e riappropriarsi della propria vita senza vivere nell’angoscia o nell’ansia di dover stare solo ed esclusivamente con i figli.
Ricordate che “La madre perfetta non urla, non si dispera, non perde la ragione e, soprattutto, non esiste”.
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