Vi siete mai fermati a riflettere sull’importanza del viaggio inteso come momento educativo? Se la risposta è no, quello che dovreste fare è proprio fermarvi a pensarci, in modo da rivedere il vostro concetto di educazione, che potrebbe essere “svecchiato” da prassi ormai vetuste e allo stesso tempo arricchito da altre esperienze più pregnanti.
Il viaggio, inteso come momento di attesa, di eccitazione, di entusiasmo e di impazienza di giungere nella meta prestabilita, rappresenta un momento altamente educativo, in grado di offrire al bambino una vasta gamma di valori che in altre situazioni verrebbero stoicamente ignorati.
Lo spazio
La prima cosa che viaggiare insieme ai propri figli è in grado di offrire ai genitori, è la possibilità di consolidare il loro rapporto e di rafforzare un legame, che già per natura è forte, ma che in un’esperienza del genere potrebbe diventare ancora più indissolubile. Questo perché, i genitori, trovandosi in uno spazio relativamente piccolo, che può essere rappresentato da un abitacolo di un auto, da un vagone di un treno, da una cabina di una nave, insieme ai propri figli e per un tempo che a volte può essere anche prolungato, hanno la possibilità di comunicare, di relazionarsi, di instaurare uno scambio reciproco di opinioni e di convinzioni.
Lo stato d’animo
Inoltre, anche lo stato d’animo positivo che anima genitori e figli che si trovano a viaggiare insieme, può offrire, grazie alla percezione di un intenso momento di relax, la giusta predisposizione ad entrambi per conoscersi; predisposizione che, in altri momenti, influenzati dallo stress, dalla fretta e dall’apprensione, potrebbe non essere garantita. Viaggiare con i propri figli è quindi senza dubbio una delle esperienze genitoriali più gratificanti e questo perché offre l’opportunità di far comprendere, ai propri pargoli, quei valori che vengono ritenuti indispensabili.
Spesso inculcare determinate convinzioni e determinati concetti valoriali ai propri figli rappresenta un’attività piuttosto sterile, che non solo non è utile per la comprensione ma rischia addirittura di scaturire l’effetto contrario. I bambini, infatti, avvertendo come imposti determinati valori, tendono ad opporsi a loro in maniera spontanea e naturale, rifiutandoli a prescindere.
Invece, durante un viaggio, risulta più facile ai genitori comunicare ai propri figli ciò che per loro è veramente importante, non solo con le parole, ma anche e soprattutto con i gesti, la postura e gli atteggiamenti che si assumono in relazione all’esperienza che in quel momento, genitori e figli stanno vivendo. D’altronde è risaputo che i genitori, attraverso il loro esempio sono in grado di educare molto più che con le parole e le imposizioni. I bambini, infatti, sono famosi per la loro capacità di assorbire e di emulare comportamenti che hanno precedentemente visto mettere in atto.
Il tempo e le responsabilità
Un altro fattore importantissimo che caratterizza la dimensione genitoriale del viaggio è il tempo. Molto spesso i genitori, mossi soprattutto dallo stress della quotidianità, dall’ansia di prestazione, dalle esigenze lavorative, tendono ad ignorare i propri figli, riservando loro un arco di tempo marginale, all’interno della giornata, ritenendo che i pochi momenti che dedicano ai propri bambini siano sufficienti ad offrire loro concetti di vita importanti e fondamentali. Tra l’altro in questi sprazzi di tempo in cui genitori e figli si dedicano a rafforzare la loro relazione, capita spesso che i genitori siano più impegnati a voler necessariamente insegnare qualcosa ai loro figli, che ad ascoltarli e a comunicare con loro. Questo, ovviamente, viene percepito dai bambini, che sentendosi ignorati, ritengono di non rivestire un ruolo fondamentale nella vita di chi li ha messi al mondo. Al contrario, viaggiare insieme ai propri figli, concede ai genitori l’opportunità di far comprendere loro l’importanza che un figlio ha nella vita di un genitore, dal momento che hanno deciso di offrire ai propri pargoli la cosa più preziosa del mondo, e cioè il proprio tempo.
Al contrario, i genitori che spesso decidono di viaggiare da soli, ritenendo che portare con sé i propri figli comporti tutta una serie di disagi che rischierebbero di compromettere la buona riuscita dell’esperienza, comunicano ai propri bambini un messaggio totalmente sbagliato. Infatti, i bambini potrebbero sentirsi rifiutati e questo potrebbe compromettere la loro autostima. D’altronde se nemmeno i loro genitori vogliono passare del tempo con loro, ci altro dovrebbe volerlo fare? Al contrario, è fondamentale condividere l’esperienza del viaggio con i propri figli, anche perché per i bambini, vedere i genitori all’opera con dei compiti di responsabilità e con degli imprevisti, è fondamentale per rafforzare la propria autonomia e la capacità di gestire in maniera indipendente i propri compiti.
Le esperienze
Un altro valore che può essere trasmesso ai propri figli durante l’esperienza del viaggio è quello della diversità. Ogni volta che si viaggia, si incontrano inevitabilmente persone di altre città e di altri Stati. È inevitabile confrontarsi, durante un viaggio, con mentalità e culture diverse, ed è giusto quindi, in queste occasioni, educare i propri figli al rispetto della diversità. È giusto che questi ultimi comprendano che altro non è sinonimo di inferiore o sbagliato e che anche in ciò che è diverso da noi si nasconde una ricchezza da assorbire.
Durante un viaggio, quindi, i genitori hanno anche l’occasione privilegiata di insegnare ai propri figli che la diversità non riguarda soltanto le molteplici culture ed etnie, ma può riferirsi anche alle opinioni e ai punti di vista. Imparare ad accettare e a rispettare un punto di vista diverso dal proprio è fondamentale nel percorso educativo di un bambino e questo può essere appreso, soprattutto durante un viaggio. Uno dei modi migliori per prepararsi ad un viaggio con i propri figli è dedicare del tempo a riflettere su quelle che invece sono state le proprie esperienze d’infanzia, indugiando su quelle riguardanti viaggi con i propri genitori.
Analizzare e ripensare sia ai ricordi positivi che a quelli negativi della propria infanzia, può aiutare i genitori ad affrontare al meglio il proprio ruolo educativo, evitando così di inciampare in errori banali e in modo da organizzare un itinerario di viaggio che sia allettante per i propri figli. Generalmente, infatti, i bambini si annoiano durante il viaggio e tendono a distrarsi con giochi e videogames. Sfruttare, invece, i propri ricordi legati all’infanzia e soprattutto all’esperienza del viaggio, può essere l’opportunità per i genitori di organizzare delle attività ludiche entusiasmanti che possono insegnare molto al bambino, in modo da creare, lungo la strada, un piacevole luogo di apprendimento.
Molto utile, per ampliare la conoscenza del mondo nei bambini, è leggere con loro le storie dei luoghi che si vogliono visitare durante il viaggio. Quest’attività, oltre a rafforzare il legame tra genitori e figli, permetterà ai bambini di farsi un’idea della vastità e della diversità dei territori presenti al mondo.
Anche il concetto di divertimento può assumere una concezione diversa durante il viaggio. Può essere divertente, ad esempio, anche perdere un traghetto o un aereo che si stava aspettando durante uno scalo, per raggiungere la propria destinazione. L’importante è vedere sempre il lato positivo della cosa e anziché arrabbiarsi, si può affrontare l’imprevisto con audacia e spirito di intraprendenza, decidendo magari di restare una notte in più e di visitare, una città in cui nonostante era necessario sostare giusto il tempo per lo scalo, si possono scoprire aspetti interessanti. Questo può aiutare i propri figli a sviluppare un’acuta capacità di problem solving, grazie alla quale non si sentiranno avviliti in caso di difficoltà, ma riusciranno a risolvere con il sorriso le situazioni problematiche.
L’esperienza del viaggio può porre anche l’accento sull’importanza del contatto con la natura a discapito di un uso eccessivo della tecnologia, che a volte, può risultare anche alienante per i propri figli. Vivere e giocare a contatto con la natura significa per i bambini poter usufruire di una molteplicità di stimoli, che se sviluppati in maniera adeguata, possono garantirgli un apprendimento significativo. È necessario far comprendere ai propri figli che vivere di sola tecnologia può essere altamente dannoso non solo per le loro capacità intellettive, ma anche per la loro capacità di adattamento. Al contrario, viaggiare ed entrare in contatto con la natura, visitando riserve naturali per esempio o dilettandosi in attività da campeggio, può essere molto positivo per il bambino, che trovandosi in contesti primordiali e rurali, si renderà conto che il solo utilizzo della tecnologia non basta per vivere. In definitiva, l’esperienza del viaggio risulta essere molto utile per tutti quei genitori che intendono consolidare e rafforzare il proprio legame con i figli. Inoltre, scegliere di organizzare un viaggio con i propri figli, può essere fondamentale per i genitori che, passando del tempo con loro, scelgono e selezionano accuratamente gli stimoli a cui sottoporre i bambini, i quali, spesso si trovano invece a riceverli e ad assimilarli indistintamente, rischiando di entrare in confusione.
Non temere di affrontare un viaggio, consigli pratici
Sempre più frequentemente le famiglie sono letteralmente terrorizzate dai lunghi viaggi da dover fare con le auto per raggiungere le mete di vacanze prescelte. Non devi temere di fare questi viaggi, anzi: prendile come delle occasioni per legarti ancor di più alla tua famiglia!
Ecco i consigli per viaggiare senza terrore:
- Se hai bambini piccoli viaggia di notte. Se la tua idea è quella di fare un lungo viaggio in macchina con bambini piccoli (fino ai 5 anni) attrezzati per rendere il viaggio piacevole e non stressante: parti di notte.
- Inventa dei giochi. Solitamente la famiglia in auto si ritrova a dover trascorrere molte ore per raggiungere la meta desiderata ed è importante non creare quei “silenzi imbarazzanti”: crea dei giochi per compattare tutti in auto. Quali? Il trova la macchina rosa, oppure, il trova il palazzo più alto.
- Improvvisati cantante. In auto si sa che la prima cosa è accendere lo stereo: radio o cd non fa differenza. Per divertirti e rendere più piacevole il viaggio: canta! Seleziona, prima di partire ovviamente, le canzoni preferite di tua moglie/tuo marito ed i tuoi figli ed il successo per un paio d’ore è assicurato!
- Crea un diario di viaggio. Per legare ancor di più la famiglia è importante che il capo famiglia affidi dei compiti importanti: il titolare del diario di viaggio. E’ importante affidare questo incarico ai figli, magari ai più grandi, così da responsabilizzarli e da coinvolgere anche i più piccoli nella stesura del racconto del viaggio che vi state apprestando a fare.
Fai delle soste: ottimizza il tuo tempo
E’ naturale che dopo un tot di ore sia necessario fermare l’auto e prendersi dai dieci ai trenta minuti di pausa. Le gambe devono sgranchirsi, la testa riposarsi e lo stomaco mangiare:
- Autogrill – Se viaggi in autostrada sei fortunato: troverai sempre degli autogrill a tua disposizione. Lì puoi trovare di tutto: dal cibo alle bevande passando per i giornaletti e alle parole crociate. Tutto ciò che ti serve per continuare nel migliore dei modi il tuo viaggio. Ricordati sempre di acquistare qualche “schifezza” per i tuoi piccoli: uno strappo alla regola del “mangiar bene” non fa mai male!
- La natura – Se non viaggi in autostrada, ma percorri strade immerse nella natura fermati in qualche radura. Prenditi con la tua famiglia qualche istante per ascoltare il richiamo della natura, rilassatevi sul prato e se hai un pallone in auto non esitare ad organizzare una partita di calcio o di pallavolo: saranno tutti più stanchi ed il viaggio in auto risulterà essere “una vera benedizione”.
Scegli l’auto migliore: non sottovalutarla!
Non sottovalutare mai l’auto per affrontare un lungo viaggio con la tua famiglia: ricordati cosa deve garantirti!
L’auto perfetta deve avere tanto spazio e versatilità, essere economica, deve assicurare il comfort nei lunghi viaggi (possibilmente dovrà consumare poco per non incidere sulle finanze).
Le tipologie: Auto per famiglia con tre bambini dovrà essere un po’ più compatta di un’auto per famiglia con quattro persone, immaginando lo spazio riservato ai sedili posteriori.
- Mercedes Classe B – Il prezzo è allineato ai contenuti, si parte da 24.040 euro e siamo di fronte a un modello da 4 metri e 40 centimetri di lunghezza, con un bagagliaio da 501 litri. Si sta molto comodi in quattro a bordo.
- Skoda Octavia Wagon – Lunga 4 metri e 69 centimetri, offre anche la versione integrale con caratteristiche da all-road. In quattro adulti e con un terzo passeggero più piccolo al centro dei sedili posteriori, si ha un elevato comfort di marcia, abbinato a un bagagliaio da 610 litri, che diventano 480 litri sulle versioni integrali. Non manca la versione a metano, dai consumi bassi e con motore 1.4 turbo: probabilmente l’alternativa più indicata se non si vuole fare affidamento sui diesel 1.6 e 2.0. I prezzi partono da 21.450 euro, 26 mila euro.
- Dacia Lodgy – Garantisce spazio per 7 persone a un prezzo che al massimo sfiora i 16 mila euro di listino. Se si viaggia in cinque, poi, il bagagliaio è degno di un mezzo commerciale: 827 litri permettono di trasportarsi dietro l’intera casa. Lunga 4 metri e 52 centimetri, è offerta anche in versione 7 posti.