Siamo nell’era della realtà virtuale e anche a causa del delicato periodo che stiamo attraversando, grandi e piccini vivono sempre più spesso con il naso appiccicato al monitor. Che l’utilizzo sia dal pc o dallo smartphone, ci viene spontaneo domandarci quando i nostri bambini possono usare i social network? I social network ci consentono di facilitare la gestione dei rapporti umani, soprattutto “a distanza” e in mano ad un bambino possono diventare una pericolosa arma a doppio taglio. Gli autori del libro “Cyberbullismo. Guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti”, ci spiegano quale sia l’atteggiamento migliore da adottare.
Social Network e bambini
Chi non possiede un profilo e non ha mai avuto la curiosità di registrare un account sulle piattaforme social online, alzi la mano! Il web pullula di “centri sociali virtuali“, e i frequentatori non sono soltanto adulti, ma sempre più spesso, a registrare nuovi account, sono i giovanissimi, che attraverso date di nascita fittizie, accedono alle piattaforme e utilizzano quotidianamente Facebook, Twitter, Instagram e TikTok per interagire con i coetanei, condividere le proprie emozioni attraverso link, fotografie, post, balletti ed entrare a contatto con altre realtà parallele che possono rivelarsi più o meno pericolose. Spesso noi genitori, in particolare modo quando nostri figli incominciano ad avere la curiosità di utilizzare i social network, ci troviamo di fronte a un quesito cui è importante dare il giusto peso: social e bambini, c’è un equilibrio da rispettare? Esiste una età “consigliata” per dare accesso anche ai bambini all’utilizzo dei social? Legalmente, in Italia, nessun ragazzo sotto i 13 anni, potrebbe utilizzare i social network e la messaggistica istantanea, come ad esempio WhatsApp, Telegram e Messenger. Soltanto dai 13 anni in sù, infatti, dai recenti studi, si ipotizza che un ragazzino possa acquisire la facoltà di utilizzare un mezzo di comunicazione in modo più consapevole, capace di selezionare le richieste di amicizia, evitando i profili sconosciuti o ambigui, e in grado di decidere in autonomia cosa pubblicare senza avere atteggiamenti offensivi nei confronti di nessuno. Tuttavia, sempre più spesso, anche i bambini delle scuole elementari, possiedono smartphone o tablet, e hanno libero accesso a app e chat di svariati siti.
Dare uno smartphone a un bambino
Inevitabilmente arriva il momento di regalare il primo telefono cellulare! Nel momento in cui decidiamo di regalare un dispositivo a nostro figlio, che sia il primo smartphone, un tablet o un pc, sicuramente dotato di una connessione internet (che mette nostro figlio in collegamento con tutto il mondo che lo circonda), dovremo prenderci l’impegno di fornirgli una corretta educazione digitale, per insegnarli a usare il nuovo regalo in modo intelligente e metterlo in guardia sui rischi e i pericoli che il web nasconde. Spesso noi genitori, mostriamo apprensione all’idea di lasciare andare il pargolo da solo a scuola, e la paura dei brutti incontri ci attanaglia, ma abbiamo mai riflettuto sul rischio che esiste di fare cattive conoscenze online? Subdole e pericolose, devono mettere i genitori sull’attenti e fare in modo che il bambino non abusi dello smatrphone o del tablet, tenendo sotto controllo l’attività e le interazioni.
Dare il buon esempio
L’esempio si sa, vale più di mille raccomandazioni. Per questo è molto importante insegnare ai nostri figli l’atteggiamento da avere nei confronti degli apparecchi digitali in possesso, dando noi in prima persona il buon esempio. Sarebbe opportuno che mamma e papà evitassero di stare continuamente con il telefono in mano, concentrati a condividere continuamente sui social, e soprattutto che evitassero di esporre i propri figli sui social. Vi state chiedendo come? Limitate la pubblicazione di fotografie dei bambini, evitando scrupolosamente foto in costume da bagno e intimo, non inviate le foto dei bambini in chat e gruppi, ed evitate qualsiasi atteggiamento che possa ledere la privacy e la figura del bambino. Il vostro buon esempio insegnerà a vostro figlio a fare un uso intelligente dei social network e delle app di messaggistica.
Adolescenti e social network
Quasi il 60% degli adolescenti, è in possesso di uno smartphone e ne ha libero accesso senza nessun tipo di controllo da parte degli adulti. La maggior parte delle piattaforme consente l’utilizzo ai giovani, dai 13 anni in sù, per le piattaforme di messaggistica bisogna aspettare i 14 anni mentre per alcuni social bisogna avere compiuto 18 anni. I responsabili, in caso di “danni” da parte degli adolescenti, sono i genitori. Anche per questo motivo, è importante instaurare un dialogo con i propri figli adolescenti, in grado di dettare delle regole precise sull’utilizzo delle varie piattaforme e su “quanto” utilizzarle, senza rischiare di allontanarsi o alienarsi dalla realtà, per richiudersi in una realtà virtuale. Assolutamente indispensabile la presenza di un adulto, quando ad utilizzare uno smartphone è un bambino di 10 anni o meno, limitando l’utilizzo a una o due ore al giorno, sotto lo stretto controllo di mamma o papà.
Pubblicare una foto di un minore su Facebook
Cari mamma e papà, sempre pronti a smanettare con il telefonino e a condividere fotografie di ogni progresso dei vostri bambini, sapete che per pubblicare foto di un minore su internet è necessario il consenso di entrambi i genitori? Sapete che nella panoramica della regolamentazione delle varie piattaforme online, esistono dei limiti di età ben precisi da rispettare, per poterne usufruire? Ecco quali sono:
- Twitter, dai 13 anni
- Facebook, dai 13 anni
- WhatsApp, dai 14 anni
- TikTok, dai 13 anni
- Snapchat, dai 13 anni
Inoltre le foto pubblicate sulle piattaforme social, anche se pubblicate da un adulto, devono rispettare alcune fondamentali regole, che sono:
- si deve rispettare il decoro del minore
- si deve rispettare la reputazione e l’immagine del minore
- nei casi in cui il minore abbia 14 anni o più, è necessario anche il suo consenso
Questo per evitare che alcuni gesti compiuti in buona fede da noi adulti, possano ripercuotersi, anche nel tempo, sul minore. Mai dimenticare infatti che ciò che si pubblica in internet diventa di pubblico dominio, alla mercé di chiunque.
Una generazione sempre connessa
- Preoccupano le statistiche che vedono i nostri figli sempre connessi. Che si tratti di un modo per tenere impegnato il piccolo mentre la mamma è dal parrucchiere, che piazza il piccolo davanti al tablet “per farlo star buono”, o ancora che sia la sorellina, annoiata, che passa il tempo sullo smartphone giocando a truccare le bambole online, o ancora, che si tratti di una challenge che mette a confronto le potenzialità degli adolescenti impegnati in alcune sfide nate sui social, spesso molto pericolose e che possono mettere a serio rischio anche la salute dei ragazzi, i nostri figli incominciano ad utilizzare gli strumenti digitali molto presto, talvolta senza controllo e senza limiti. Questo espone bambini e ragazzi ad una dipendenza tecnologica, dove rischi e pericoli, variano a seconda della fascia d’età interessata.
- Fascia 4/6 anni: spesso si concede l’utilizzo dello smartphone per guardare un cartone animato o giocare online, ma non dimentichiamo che lo schermo causa una sovrastimolazione ed eccitazione che aumentano la produzione di dopamina e adrenalina, dannosi poiché in fase di crescita e sviluppo; il rischio inoltre, è di passare un messaggio educativo errato, che allontana il genitore dalla figura educativa e delega lo strumento tecnologico come insegnante.
- Fascia 7/11 anni: man mano che il bambino diventa autonomo, si deve prestare maggiormente attenzione nel momento in cui ha libero uso di uno strumento digitale. Infatti, soprattutto se si ha l’accesso al web, solo nel caso in cui il genitore controlla costantemente le attività, è in grado di scoprire e intervenire se c’è qualcosa che non va.
- Fascia 12/14 anni: nasce l’esigenza di avere un telefono personale, per interagire con i genitori nel momento in cui si acquista maggiore autonomia e indipendenza anche negli spostamenti. Osservare nostro figlio, e la sua capacità di affrontare e risolvere i problemi, il controllo degli impulsi e la formazione del suo pensiero critico, ci fa capire se è pronto per questo passaggio.
Cyberbullismo, l’atteggiamento da avere
Il cyberbullismo, è l’attaccamento continuo e prolungato verso una singola persona, nel web. Può verificarsi attraverso svariati modi, tra cui
- molestie
- denigrazione
- esclusione della persona da un gruppo online
- inganno
- molestie minacciose
- diffusione di dati privati della persona presa di mira
Per evitare che nostri figli siano vittime del cyberbullismo, fondamentale è mantenere un rapporto di dialogo e di confronto. Tenere sotto controllo gli strumenti telematici in utilizzo e spiegare ai nostri figli eventuali atteggiamenti da cui diffidare, può essere molto utile per preservarli dal pericolo.