Siamo in giro, per fare una passeggiata, o al supermercato a fare la spesa. Il nostro cucciolo è buono e tranquillo, con il suo ciuccio in bocca ci guarda mentre è comodamente seduto nel suo passeggino. Non lo perdiamo mai di vista. Ma basta una semplice distrazione ed ecco che il suo ciuccio è finito sull’asfalto o sul pavimento sporco. E la catenella attaccata non è servita a niente. Cosa fare? Quali sono i metodi migliori per sterilizzare il ciuccio? La saliva di mamma basta davvero o è più dannosa?
Il ciuccio che diamo da tenere in bocca ai neonati e ai bambini deve sempre essere perfettamente pulito e igienizzato. La sterilizzazione è fondamentale, perché alla nascita il sistema immunitario dei bambini non è ancora formato e non può proteggere da germi e batteri. Solo nei primi mesi di vita si forma perfettamente. Per quello nel primo semestre tutto quello che mette in bocca deve essere perfettamente sterilizzato, come ad esempio il ciuccio, utile per poter calmare i neonati.
Se il ciuccio cade sono diversi i motivi per cui va pulito con cura prima di offrirlo di nuovo al neonato. Molte mamme lo mettono in bocca, non sapendo che però la saliva non ha un potere igienizzante o sterilizzante. Altre, invece, utilizzano metodi più “scientifici”.
I trucchi per sterilizzare il ciuccio
Se siamo a casa è più facile, perché possiamo adottare tanti strumenti utili. O i rimedi della nonna.
- Sterilizzare il ciuccio facendolo bollire in un pentolino di acqua. Un metodo a caldo che prevede l’uccisione dei germi e dei batteri con il calore. Ci vogliono un po’ di minuti e va dato ai bambini di nuovo quando è completamente freddo.
- Il ciuccio si può anche sterilizzare a freddo, immergendolo in acqua e disinfettante, per un periodo di tempo che va da 30 a 90 minuti. Sicuramente non un metodo molto rapido.
- Per la nascita del bebè farsi regalare uno sterilizzatore elettrico è utile, perché in pochi minuti e in modo naturale si possono avere tanti oggetti perfettamente sterilizzati.
- Se hai il microonde, prova a usare gli sterilizzatori che si usano in questo forno. Anche qui riavrai indietro il tuo ciuccio pulito in pochissimo tempo.
In commercio esistono anche delle salviettine, utili per quando siamo fuori casa. Se non le abbiamo, possiamo anche sciacquare il ciuccio con una bottiglietta d’acqua, usando un fazzolettino per sfregare per bene, anche se non è il massimo dell’igienizzazione. E tutto dipende anche da dove è caduto il ciuccio del nostro bambino. I metodi sopra descritti rimangono migliori. Per questo quando sei in giro meglio avere un paio di ciucci di scorta. E la catenella sempre ben salda!
Pulire il ciuccio con la saliva
Lo sappiamo, è un gesto istintivo di molte mamme. Il ciuccio cade e subito lo portano alla bocca per pulirlo e sterilizzarlo in questo modo. Secondo uno studio svedese condotto nel 2013 e pubblicato sulla rivista Pediatrics, questa pratica aiuterebbe il sistema immunitario del bambino perché si svilupperebbe in maniera più forte. Merito di alcune sostanze presenti nella saliva.
Anche alcuni esperti dell’American College of Allergy – Asthma and Immunology promuovono questo sistema, perché fornirebbe anticorpi e ridurrebbe il rischio di asma allergico e allergie nei piccoli.
Nonostante questo studio e nonostante il parere dei colleghi americani, molti pediatri italiani sono contrari, perché il metodo non sarebbe corretto.
Si tratta di questioni igienico sanitarie. Per quanto sia comunque la bocca della mamma, possiamo esporre il bambino a germi e batteri, ma anche a virus (che in questo momento storico non è proprio il caso). Il loro sistema immunitario è debole, quindi dobbiamo prestare molta attenzione.
Altri esperti dell’infanzia, inoltre, sostengono che il gesto di portarsi il ciuccio caduto a terra in bocca non sarebbe molto educativo, visto che i bambini lo prenderebbero come esempio e potrebbero fare lo stesso in futuro con ogni oggetto che trovano per terra.
A voi la scelta mamme: seguiamo i pediatri italiani o gli americani e i norvegesi? Affidiamoci al buon senso!