Nella maggior parte dei casi quando una donna entra nella terza settimana di gravidanza ancora non scopre di essere incinta. L’ovulazione è terminata, l’ovulo è stato fecondato e dopo un lungo viaggio si è sistemato nelle pareti dell’utero.
In quei giorni iniziano quindi dei piccoli e impercettibili cambiamenti nel corpo di una donna che sono davvero difficili da notare. Ma che danno vita a una delle esperienze più belle nell’esistenza di una mamma: la crescita del suo bambino.
Una vita che nasce
Come dicevamo i cambiamenti non si vedono ma dall’interno gli “addetti ai lavori” hanno già cominciato ad operare! Il giorno dopo la fecondazione dell’ovulo, inizia da parte dell’ovaio la produzione di una proteina immunosoppressiva chiamata Early Pregnancy Factor (EPF). Si tratta di una sostanza importantissima perché permette al corpo della donna di considerare l’embrione come un elemento non estraneo.
Anche l’ormone hCG ( la cui presenza attesta una gravidanza in corso) inizia ad aumentare settimana dopo settimana e raggiunge il picco verso l’inizio del quarto mese, quando poi finisce per calare.
Questo ormone è importantissimo perché sostiene la produzione non solo di estrogeno ma anche di progesterone da parte del corpo luteo. Inoltre più sono alti i livelli di hCG e più si manifesteranno i sintomi della gravidanza.
Non possiamo non parlare dell’importanza del progesterone, ovvero l’ormone che provvede alla formazione della mucosa uterina che favorisce l’impianto di quello che ancora non è un embrione a tutti gli effetti.
Siamo davvero all’inizio della gravidanza e la futura mamma potrebbe non essersi accorta ancora di niente. Tuttavia la terza settimana di gravidanza rappresenta una fase delicata e importantissima.
Siamo arrivati al settimo giorno dopo la fecondazione, quando il trofoblasto tenta di penetrare il rivestimento uterino, l’endometrio. Un processo chiamato in vari modi (annidamento o nidazione), ma conosciuto principalmente con il termine impianto (ricordate l’importanza del progesterone?).
Sappiate che questo ormone così importante continuerà a crescere durante tutto il corso della settimana seguendo non solo una curva ma favorendo anche la crescita del nascituro. Anche gli estrogeni svolgono un ruolo fondamentale in tutta la gravidanza. I suoi compiti sono principalmente due:
- aumentano la componente adiposa del seno
- formano i piccoli canalini che conducono il latte al capezzolo (dotti galattofori)
- aumentano la velocità del flusso sanguigno nella placenta. L’obiettivo è di far avere al nascituro tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno per maturare
Durante la gravidanza sono diversi gli organi che svolgono il compito di produrre gli estrogeni e il progesterone:
- Nelle prime settimane di gravidanza è il corpo luteo il responsabile della secrezione
- Nel secondo trimestre la palla passa alle ovaie e alla placenta
- Nel terzo trimestre sarà la placenta a svolgere l’importante compito
La terza settimana di gravidanza è l’inizio di tutto e i cambiamenti ancora non si notano. La pancia ancora non è cresciuta, ma potreste sentire il bisogno di indossare abiti molto più comodi. Scegliete ciò che vi fa stare meglio, come leggins o pantaloni della tuta. Tra qualche settimana arriverà il momento di indossare gli abiti pre-maman.
I sintomi da non farsi sfuggire
Solitamente ci si accorge di essere incinta intorno alla quarta settimana di gravidanza. Durante la terza i cambiamento sono minimi, ma forse una donna un po’ più attenta potrebbe iniziare a sospettare qualcosa.
Vediamo quindi quali sono i sintomi da tenere in considerazione e che compaiono con la terza settimana di gravidanza:
- maggiore appetito
- aumento della temperatura basale
- cambiamenti improvvisi d’umore dovuti agli sbalzi ormonali
- leggeri crampi uterini
- tensione dolorosa al seno
- minzione frequente. L’aumento dello stimolo della pipì è dovuto sia dagli ormoni, ma anche dalla pressione del volume uterino che tocca la vescica
- diminuzione nella consistenza del muco cervicale (nel caso in cui notiate dei dolori molto forti vi consigliamo di parlarne anche con il vostro medico di fiducia)
I suddetti sono i sintomi più frequenti, ma raramente potrebbero presentarsene anche altri. Prima di segnalarvi i segnali più rari però facciamo una piccola ma importante premessa. Se state cercando di avere un bambino e siete alla ricerca di segnali favorevoli, ma non ne riscontrate nessuno, non temete. Ciò non significa assolutamente che non siate incinta.
Ogni donna è diversa e lo stesso vale per il corpo. Vedrete che nel giro di qualche settimana inizierete a sperimentare tutti i sintomi della gravidanza, anche i più spiacevoli come la temutissima nausea. Quindi rilassatevi e attendete fiduciose.
Per completezza ecco anche i segnali che durante la terza settimana di gravidanza si verificano più raramente:
- diarrea
- nausea
- gonfiore
- dolore nella parte bassa della schiena
- meteorismo
- voglie di cibo particolari
- affaticamento
- sbalzi d’umore
E invece se nel vostro grembo si stanno formando due gemellini? Anche in questo caso la situazione varia da donna a donna. Potreste non sperimentare niente di diverso rispetto a una gravidanza singola, ma potreste notare prima alcuni sintomi. Ciò è dovuto dalla produzione elevata di gonadotropina corionica umana, un ormone prodotto durante la gravidanza gemellare.
Il feto al termine della terza settimana di gravidanza
Una volta che l’ovulo viene fecondato dallo spermatozoo inizia un viaggio incredibile. Ma come si sviluppa nel momento in cui ha intrapreso una divisione cellulare? Vi raccontiamo il suo viaggio:
- scende verso la tuba di Falloppio
- fra i 300 milioni di spermatozoi “vince” solo uno. E lo fa solo dopo essere risalito nell’utero per 20 cm. A quel punto gli serviranno almeno 20 minuti prima di poter passare lo strato più esterno dell’ovulo
- da lì a 11 ore l’ovulo e i nuclei dello spermatozoo si fondono e portano a termine il processo della fecondazione dando vita allo zigote, una piccola cellula.
Lo zigote è formato da 46 cromosomi (23 dell’ovulo e 23 dello spermatozoo). Nel momento dell’unione dei nuclei viene definito il patrimonio genetico dell’embrione. Che sarà fisso e custodirà tutte le sue caratteristiche ereditarie, come il colore degli occhi, dei capelli e la corporatura.
L’impianto è portato a termine nel momento in cui lo zigote avrà raggiunto la parete uterine dove poi continuerà a svilupparsi. Tale processo dura dai 6 ai 12 giorni (in media 9), dopo l’ovulazione e la fecondazione. In questo lasso di tempo lo zigote continua a svilupparsi e lo fa dividendosi e formando un cluster (raggruppamento) di un centinaio di cellule chiamate blastocisti.
Il 2% delle gravidanze vengono definite extrauterine e si verificano quando la blastocisti non si attacca alla parete uterina ma in altri punti. Nella maggior parte delle volte in cui si verifica una Geu (gravidanza extrauterina) l’impianto avviene nelle tube di Falloppio, ma può accadere che avvenga anche nella cervice, nell’ovaia e nell’addome. Questa gravidanza, chiamata anche ectopica, finisce sempre per terminare precocemente.
Al termine della terza settimana di gravidanza l’embrione misura appena 0,1 millimetri e non si riesce a vederlo nemmeno con l’ecografia.
Le analisi da effettuare
Come dicevamo in qualche paragrafo più sopra è l’ormone hCG che permette la rilevazione della gravidanza. Tale ormone può essere rilevato in due modi: attraverso le analisi del sangue o delle urine.
- Sangue: il risultato è positivo già dopo 3/4 giorni dall’impianto. Il prelievo sanguigno è il modo più sicuro per stabilire se si è incinta oppure no.
- Urina: durante la terza settimana di gravidanza, attraverso la pipì è possibile rilevare l’avvenuta fecondazione. Ci troviamo quindi alla quarta-quinta settimana dopo il famoso impianto.
Durante la terza settimana di gravidanza la maggior parte delle future mamme non sa ancora di essere incinta. Se invece avete già fatto la scoperta è il momento di approntare qualche cambiamento alle vostre abitudini.
Una delle prime cose da fare, ma ci penserà il ginecologo durante la prima visita, è segnare il peso attuale. In questo modo al termine della gravidanza saprete esattamente quanti chili avrete preso.
Attenzione anche a eventuali visite che dovrete fare. Nel caso in cui dobbiate effettuare dei raggi X ricordatevi di informare il personale. Saranno i sanitari a decidere se procedere oppure no. Ricordatevi di non maneggiare pesticidi o altre sostanze tossiche e dannose.
Mentre è consigliabile l’assunzione di vitamine come ad esempio l’acido folico. Un integratore che durante le prime settimane di gravidanza svolge un ruolo molto importante. L’acido folico previene la formazione dei difetti che riguardano il cervello e il midollo spinale del nascituro.
In questa delicata fase della gravidanza vi consigliamo di scegliere le figure specializzate che vi accompagneranno in tutto il percorso: l’ostetrica e il ginecologo. I cui ruoli sono differenti ma altrettanto importanti.