Francesca SalvatiIl rapporto con le persone che ci circondano è spesso molto complesso da gestire. Infatti, contrariamente a quello che si pensa, dover instaurare delle relazioni sane con gli altri è spesso davvero molto complesso e molto ingarbugliato come concetto. Basti pensare a quando si è costretti a doversi rapportare con ragazzi con i quali non si sa minimamente approcciare, facendo anche la figura degli idioti.
Proprio per evitare scene di questo tipo, ci sono persone che utilizzano la tecnica dell’attacco per non essere a loro volta attaccati. Così, escono fuori quei forti gesti di umiliazione che si vanno a cercare di riversare sopra chi si pensa essere più forte. In questi momenti, si passa sopra al fatto di essere frustrati, di dover migliorare se stessi piuttosto che pensare agli altri. Non si ragiona su come poter eguagliare la persona che riteniamo superiore, piuttosto si pensa a come poterla oscurare, umiliandola.
Questo atteggiamento, di fatto, riesce a mostrare solamente una cosa: la propria mediocrità. Per quanto si provi a tenerla nascosta, evitando di mostrarla e cercando di buttare giù il prossimo piuttosto che innalzare se stessi, questa non potrà far altro che venire fuori, in modo decisamente lampante. Tutto ciò, però, è un meccanismo subdolo e malato all’interno del quale ci si cade in modo repentino e senza minimi termini. Se si agisce in questo modo, non si può pensare di nascondere agli altri quanto ci si sente in realtà incapaci di agire in modo corretto e coerente.
Per evitare di cadere in questa trappola socialmente suicida, si deve partire da un presupposto completamente differente: non si può far affondare gli altri senza affondare a propria volta. Ecco allora che il consiglio che si deve prendere per corretto è che le persone che si hanno affianco devono essere trattate sempre con rispetto e che se si nota qualcuno che è migliore lo si deve emulare, non cercare di sminuire. L’umiliazione non piane a nessuno, come non piace a chi la infligge.
