Questa è una storia incredibile che non sembra vera ma è il reale svolgimento dei fatti. La storia è troppo scioccante, ma è quello che è accaduto. Un uomo era nella stazione della metropolitana di New York, una delle tante. Quando all’improvviso si è imbattuto in quello che sembrava un bambolotto sul pavimento, dentro un seggiolino. Avvicinandosi incuriosito da quella bizzarra scena, l’uomo si è subito conto che aveva sbagliato. Non era una bambola. Era un bambino vero.
Danny Stewart e il suo partner Pete Mercurio si trovavano nella metro della Grande Mela, quando hanno visto qualcosa di abbandonato sul pavimento. All’inizio non ci hanno fatto caso, perché pensavano fosse la bambola dimenticata da qualche piccolo passeggero. Ma poi hanno notato un piccolo movimento delle gambe. E li hanno realizzato che non era un giocattolo, ma un bimbo vero.
Ho notato sul pavimento contro il muro, quella che pensavo fosse una bambolina. Ho guardato indietro ancora una volta, ed è stato allora che ho notato che le sue gambe si muovevano.
Era in ritardo a un appuntamento a cena ma era scioccato di quello che sta accadendo nella stazione della metropolitana della 14th Street, nel centro di Manhattan. Il fatto è accaduto 20 anni fa, ma solo di recente, Danny e Pete hanno deciso di condividere la loro straordinaria storia.
Qualcuno aveva abbandonato quel neonato avvolto in una felpa, come ricorda Danny.
Il suo cordone ombelicale era ancora parzialmente intatto, quindi potevo dire che era un neonato. Stavo pensando che forse aveva un giorno o due.
Danny, che aveva lavorato come assistente sociale, a iniziato a urlare affinché qualcuno chiamasse la polizia, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Allora ha preso il bambino in braccio e lo ha portato in superficie con lui per chiamare il 911 da un telefono pubblico.
Nel 2000 poche persone avevano il telefono cellulare, ma c’erano ancora le cabine per fortuna. La polizia ha raggiunto presto il luogo del ritrovamento. Ed è arrivato anche il compagno Pete, che racconta:
Ricordo di essermi rivolto a Danny e di avergli detto sul marciapiede mentre l’auto della polizia stava andando via, ‘Sai, sarai collegato a quel bambino in qualche modo per il resto della tua vita.
Quando la polizia ha portato via il bambino volevano sapere se stava bene, ma non sono riusciti ad avere informazioni utili. Poi un giorno, Danny ha ricevuto una lettera dall’Amministrazione per i Servizi per l’Infanzia. Gli è stato chiesto di partecipare a un’udienza in tribunale, in modo da poter testimoniare. E quel giorno il giudice ha fatto a Danny e Pete una proposta davvero incredibile: adottare quel bambino.
Non avevo pensato di adottare ma allo stesso tempo, non riuscivo a smettere di pensare che… mi sentivo connesso, sentivo che questa non era nemmeno un’opportunità, era un regalo, e come puoi dire di no a questo regalo.
Pete all’inizio era diffidente, soprattutto dal punto di vista della logistica: non avevano molto spazio, avevano un coinquilino e non sapevano come prendersi cura di un neonato. Danny si sentiva legato a questo bambino e lo avrebbe adottato, a qualunque costo. E Pete si è convinto quando ha visto dove viveva quel ragazzo, senza attenzioni o cure. Chi potrebbe crescere bene in quel modo? Aveva la dermatite da pannolino infetta, non potevano lasciarlo lì. Ed è così che lo hanno cresciuto e oggi è uno splendido 20enne.
Mi stava solo fissando e io stavo solo guardando lui, ed era quasi come se avesse trovato un punto di pressione nel mio dito che mi ha aperto il cuore alla testa e mi ha mostrato in quel momento che potevo essere uno dei i suoi genitori, uno dei suoi papà.
Parole commoventi per una famiglia che da 20 anni è al settimo cielo. Pete ha deciso di raccontare nuovamente questa straordinaria storia su “Daddy Danny” e “Papa Pete” nel suo libro illustrato intitolato “Our Subway Baby”.
“Dove c’è amore, tutto è possibile”, conclude il libro. Ed è proprio vero.
Che storia incredibile!